Il 14 ottobre 2018 durante lo svolgimento del Sinodo dei Vescovi dedicato ai giovani (3-28 ottobre), papa Francesco canonizzerà (= dichiarerà santo) il Beato Nunzio Sulprizio, che ha vissuto come operaio da suo zio fabbro a Pescocostanzo, vicino a Torre de’ Passeri ed è morto nel 1836 a soli 19 anni.
L’annuncio durante il concistoro del 19 luglio 2018
La vita del santo (dal sito Santi&Beati)
Nunzio Sulprizio nacque a Pescosansonesco, in provincia di Pescara, il 13 aprile 1817. Fin dalla prima infanzia perse entrambi i genitori; a nove anni, poi, morì anche la nonna materna, Anna Rosaria Del Rosso, che lo aveva cresciuto. A quel punto uno zio lo prese con sé nella sua officina di fabbro ferraio. Ma il lavoro troppo pesante per l’età minò il suo fisico: colpito nel 1831 da una grave malattia ossea, fu ricoverato in ospedale prima a L’Aquila e poi a Napoli. Qui il colonnello Felice Wochinger si prese cura di lui e iniziò a trattarlo come un figlio. Nonostante i dolori terribili, Nunzio affrontò la malattia: la sua capacità di offrire il proprio dolore colpiva chi gli stava vicino. Morì il 5 maggio 1836, a diciannove anni. È stato beatificato da san Paolo VI il 1° dicembre 1963, durante il Concilio Vaticano II. La sua canonizzazione è stata fissata al 14 ottobre 2018. La maggior parte dei suoi resti mortali è venerata nella chiesa di san Domenico Soriano a Napoli, in un’urna sotto l’altare maggiore, ma altre reliquie sono custodite nel santuario a lui dedicato, a Pescosansonesco. (approfondimento)
La devozione a Nunzio Sulprizio
Il presunto miracolo di guariggione:
Per ottenere la canonizzazione del Beato Nunzio è stato preso in esame un terzo miracolo. Come riferito dal postulatore al quotidiano «Avvenire», riguarda un giovane di Taranto, Pasquale Bucci. Nel 2004 Pasquale ebbe un incidente motociclistico: entrò prima in coma, poi in stato vegetativo. Se fosse sopravvissuto, avrebbe rischiato di subire danni neurologici molto seri, che avrebbero compromesso la sua capacità di muoversi.
Sul luogo dell’incidente fu trovata un’immaginetta del Beato Nunzio, che il giovane portava sempre con sé. In nome di questa sua devozione, i familiari del giovane chiesero di far arrivare una sua reliquia dalla parrocchia di San Domenico Soriano: appena fu arrivata, la madre l’appoggiò sulla fronte del malato. Dopo qualche tempo, Pasquale migliorò, fino a riuscire a rialzarsi in piedi, completamente guarito.
Dopo aver appreso la notizia dell’avvenuta guarigione, il postulatore della causa del Beato, don Antonio Salvatore Paone, s’interessò perché la diocesi di Taranto avviasse il processo sull’asserito miracolo: l’inchiesta si svolse quindi dal 19 giugno 2015 all’11 luglio dello stesso anno.
Il 21 marzo 2018 la Consulta Medica della Congregazione delle Cause dei Santi dichiarò scientificamente inspiegabile l’accaduto. I Consultori Teologi, il 19 maggio successivo, confermarono il legame tra l’invocazione del Beato Nunzio e l’uscita dallo stato vegetativo da parte del malato. Il 7 giugno, sempre del 2018, i cardinali e i vescovi membri della stessa Congregazione confermarono quel parere positivo.
L’indomani, l’8 giugno 2018, ricevendo in udienza il cardinal Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, papa Francesco autorizzò la promulgazione del decreto con cui la guarigione di Pasquale Bucci era da ritenersi inspiegabile, completa, duratura e avvenuta per intercessione del Beato Nunzio Sulprizio.