Innovazione didattica con le nuove tecnologie

Riflessioni conclusive

Sguardo d'insieme dei servizi Google

Google Account

In Google Account posso avere una visione d'insieme di tutti i servizi Google con la possibilità di cambiare le loro impostazioni.

Molti servizi non sono stati approfonditi in questo corso, ma possono essere esplorate da qui. Esempio: Google sites permette di creare i propri siti sul web, pubblici o privati.

Google Dashboard

In Google Dashboard ho una visione d'insieme dei dati (ultime aggionte, modifiche etc.) di tutti i miei servizi Google con la possibilità di modificarli. Questo "cruscotto" dà un'idea delle informazioni che "affidiamo" a Google (p.e. cronologia web).

Rilevanza didattica ed educativa

Esperienze concrete

Il dibattito sull'innovazione didattica è in atto. Le visioni sono divergenti. Il corso che si conclude oggi ha avuto delle ricadute sulla didattica nel nostro Istituto? Condividiamo le nostre esperienze.

Nota critica finale

Questioni antropologici, sociali, giuridiche, mediche, culturali, economici...

La rivoluzione digitale segna un passaggio non solo di cultura, ma anche di civiltà. Cosa sta cambiando nell'uomo e in particolare nel giovane? A livello sociale si è creato un habitat modificato, arricchito o impoverito dalla realtà virtuale. Il rapporto con il corpo e il coinvolgimento del corpo nella comunicazione e nella coscienza di sé sta cambiando radicalemente verso esistenze meno "incarnate". L'apprendimento dell'utilizzo tecnico e funzionale dei nuovi strumenti è lasciato alla scoperta spontanea dell'utente (giovane) ma necessiterebbe una guida ed una istruzione più organica in vista di nuovi stili di vita consoni con valori, tradizioni e cultura. Tale istruzione è attualmente inesistente a causa del gap generazionale soprattutto in tema di nuove tecnologie. Nel caso migliore sono i "nativi digitali" ad istruire i "migranti digitali". Più spesso, però, il mondo digitale rimane oscuro, misterioso e anche "mistificato" per molti educatori.

A livello giuridico si pongono nuove domande urgenti per quanto riguarda per esempio la proprietà intelettuale, il copyright e il campo non ancora completamente esplorato della privacy.

Anche medici, psicologi, psichiatri e altri operatori sanitari studiano il fenomeno della rete e mettono in guardia contro nuove malattie e forme di dipendenza (cybersex addiction, compulsive on line gambling, cyber relationship addiction, MUDs addiction, information overload addiction,...). Vedi un articolo su Zenit che afferma:

"siamo cioè alle soglie di una mutazione dell’umano, che, forse, più che psicologica e sociale, è antropologica".

Nella società dell'informazione e della conoscenza, il concetto di "ecologia dell'attenzione" può aiutare a capire alcuni problemi tipici per il mondo dell'istruzione come si evince da questa citazione preso da un articolo di Luca Di Biase:

Il concetto di "economia dell'attenzione" ha ormai una storia piuttosto lunga. Già nel 1971, Herbert Simon, premio Nobel per l'economia, scriveva: «L'informazione consuma attenzione. Quindi l'abbondanza di informazione genera una povertà di attenzione e induce il bisogno di allocare quell'attenzione efficientemente tra le molte fonti di informazione che la possono consumare». In un contesto nel quale l'informazione è sovrabbondante, si assiste a una crescente scarsità di attenzione