Approfondimenti introduttivi al corso
Introduzione alla Teologia e Metodologia Teologica
Approfondimento:
- Concilio Vaticano II, Optatam Totius. Decreto sulla formazione sacerdotale, Roma 1965 (testo sul sito del vaticano)
- In particolare i numeri 14 (filosofia e teologia, corso introduttivo)Nel riordinamento degli studi ecclesiastici si abbia cura in primo luogo di mettere in miglior rapporto la filosofia e la teologia e di farle convergere concordemente alla progressiva apertura dello spirito degli alunni verso il mistero di Cristo, il quale compenetra tutta la storia del genere umano, agisce continuamente nella Chiesa ed opera principalmente attraverso il ministero sacerdotale. Affinché questa prospettiva d'insieme venga data agli alunni fin dalla soglia della loro formazione, gli studi ecclesiatici incomincino con un corso introduttivo da protrarsi per un tempo conveniente. In questa iniziazione agli studi, il mistero della salvezza sia proposto in modo che gli alunni possano percepire il senso degli studi ecclesiastici, la loro struttura e il loro fine pastorale, e insieme siano aiutati a far della fede il fondamento e l'anima di tutta la loro vita e vengano consolidati nell'abbracciare la loro vocazione con piena dedizione personale e con cuore gioioso, 16 (le materie della teologia) Le discipline teologiche, alla luce della fede e sotto la guida del magistero della Chiesa siano insegnate in maniera che gli alunni possano attingere accuratamente la dottrina cattolica dalla divina Rivelazione, la penetrino profondamente, la rendano alimento della propria vita spirituale e siano in grado di annunziarla, esporla e difenderla nel ministero sacerdotale. Con particolare diligenza si curi la formazione degli alunni con lo studio della sacra Scrittura, che deve essere come l'anima di tutta la teologia. Premessa una appropriata introduzione, essi vengano iniziati accuratamente al metodo dell'esegesi, apprendano i massimi temi della divina Rivelazione e ricevano incitamento e nutrimento dalla quotidiana lettura e meditazione dei libri santi. Nell'insegnamento della teologia dogmatica, prima vengano proposti gli stessi temi biblici. Si illustri poi agli alunni il contributo dei Padri della Chiesa d'Oriente e d'Occidente nella fedele trasmissione ed enucleazione delle singole verità rivelate, nonché l'ulteriore storia del dogma, considerando anche i rapporti di questa con la storia generale della Chiesa. Inoltre, per illustrare quanto più possibile i misteri della salvezza, gli alunni imparino ad approfondirli e a vederne il nesso con un lavoro speculativo, avendo san Tommaso per maestro. Si insegni loro a riconoscerli sempre presenti ed operanti nelle azioni liturgiche e in tutta la vita della Chiesa. Infine, imparino a cercare la soluzione dei problemi umani alla luce della rivelazione, ad applicare queste verità eterne alle mutevoli condizioni di questo mondo e comunicarle in modo appropriato agli uomini contemporanei. Parimenti tutte le altre discipline teologiche vengano rinnovate per mezzo di un contatto più vivo col mistero di Cristo e con la storia della salvezza. Si ponga speciale cura nel perfezionare la teologia morale, in modo che la sua esposizione scientifica, più nutrita della dottrina della sacra Scrittura, illustri la grandezza della vocazione dei fedeli in Cristo e il loro obbligo di apportare frutto nella carità per la vita del mondo. Così pure nella esposizione del diritto canonico e nell'insegnamento della storia ecclesiastica si tenga presente il mistero della Chiesa, secondo la costituzione dogmatica « De Ecclesia » promulgata da questo Concilio. La sacra liturgia, che è da ritenersi la prima e necessaria sorgente di vero spirito cristiano, venga insegnata come è prescritto negli articoli 15 e 16 della costituzione sulla sacra liturgia. Tenendo opportuno conto delle condizioni delle varie regioni, gli alunni vengano indirizzati a meglio conoscere le Chiese e comunità ecclesiali separate dalla Sede apostolica romana, affinché possano contribuire al ristabilimento della unità tra tutti i cristiani, secondo le prescrizioni di questo Concilio. Vengano anche introdotti alla conoscenza delle altre religioni più diffuse nelle singole regioni, affinché meglio riconoscano ciò che, per disposizione di Dio, vi è in esse di buono e di vero, imparino a confutarne gli errori, e siano in grado di comunicare la piena luce della verità a coloro che non la possiedono e 17 (i metodi didattici)Poiché l'insegnamento dottrinale non deve tendere ad una semplice comunicazione di nozioni, ma ad una vera formazione interiore, siano riveduti i metodi didattici, sia per organizzare le lezioni, i colloqui e le esercitazioni, sia per stimolare il lavoro degli alunni, tanto in privato che in piccoli gruppi. Si curi diligentemente l'unità e la solidità di tutto l'insegnamento, evitando l'eccessivo numero di materie e di lezioni, e omettendo quelle questioni che non hanno più quasi alcun interesse o che devono lasciarsi agli studi accademici superiori.
- Giovanni Paolo II, Sapientia Christiana. Costituzione apostolica circa le università e le facoltà ecclesiastiche, Roma 1979 (testo sul sito del vaticano).
- Congregazione per l'educazione cattolica (dei seminari e degli istituti di studi), Istruzione sugli Istituti Superiori di Scienze Religiose, Roma 2008 (testo dal sito del Vaticano)
- Pontificia Università Lateranense, Statuto
- Istituto Superiore di Scienze Religiose "Giuseppe Toniolo", Statuto e regolamento