"[...] come la rivoluzione industriale produsse un profondo cambiamento nella società attraverso le novità introdotte nel ciclo produttivo e nella vita dei lavoratori, così oggi la profonda trasformazione in atto nel campo delle comunicazioni guida il flusso di grandi mutamenti culturali e sociali" (messaggio per intero con rilievi del docente)
Molti sono i cambiamenti che subisce la nostra società. Tra questi anche il ruolo sempre più incisivo dell'informatica. Si parla della società dell'informazione, della comunicazione e della conoscenza. I dati sono memorizzati e condivisi in forma digitale a costi irrisori. Ma dati permettono di ottenere informazioni che porta a conoscenza e sapere. Sapere è potere. Abuso dei dati.
[La convergenza digitale. Il mondo dell'informazione, della comunicazione, dell'intrattenimento, della conoscenza e via dicendo, si sta muovendo rapidamente dall'analogico (archiviazione e riproduzione con vari metodi) al digitale (codifica, archiviazione, comunicazione e riproduzione tramite bits & bytes). Vari media (audio, testo, video, immagine) e vari formati possono essere intergrati nello stesso prodotto con sempre più facilità. Citazione: "In ambito multimediale la convergenza è l'unione, resa possibile dalla tecnologia digitale, di tanti strumenti atti ad erogare informazione. Convergenza significa utilizzare una sola interfaccia per tutti i servizi di informazione: educazione, sorveglianza, commercio, servizi bancari, intrattenimento, ricerche, medicina, ecc." (da Wikipedia; vedi anche "Rivoluzione digitale" e "Digitalizzazione").]
Allo stesso tempo le società più evolute riconoscono che la differenza (competitiva ed economica) risiede nelle risorse umane, nella conoscenza. Diventa sempre più indispensabile una formazione permanente per aggiornarsi sul proprio settore di attività o per riqualificarsi. La formazione può essere seguita anche online (vedi sotto).
Breve storia. Dopo l'ascesa del calcolo automatico (informazione + automatica = informatica) e della rete internet che porta l'informazione nei vari angoli del globo (globalizzazione), ma sempre in modo gerarchico (i proprietari dei siti decidono cosa pubblicare; l'utente può solo fruire; p.e. www.vatican.va), si è entrati nel mondo del web 2.0 dove sono gli utenti a creare e condividere i contenuti (p.e. Facebook è fondamentalmente costituito da materiale prodotto dagli utenti; per il resto è una scatola vuota) per orientarsi oggi verso una fruizione e una condivisione senza limiti spazio-temporali (sempre collegato e ovunque) attraverso un ampia gamma di dispositivi (il vecchio computer è affiancato da Smartphone e Tablet di ogni genere). La nuova esigenza di poter disporre dei propri contenuti sempre, ovunque e su vari dispositivi porta alla conservazione di essi non più in locale (sul disco rigido o la memoria del dispositivo), ma nella nuvola (cloud computing). Alcune aziende hanno capito questa tendenza prima di altri (Google con le sue Apps; iCloud della Apple; Microsoft con Live;...). Nuovi problemi: dove sono i mie dati (non ho più il controllo totale; privacy (chi può accedere; cosa pubblico o condivido?). Il sistema operativo Android (open source) e la necessità di una utenza Google.
I dati della nostra navigazione sono registrati e conservati a diversi livelli: Google registra cosa fanno gli utenti autenticati (si può disabilitare la registrazione delle attività rimanendo connesso con i servizi di Google); il nostro computer registra la nostra storia di navigazione (Temporary Internet Files) e conserva dei cookies (piccoli files che permettono di riconoscere un utente anche dopo aver spento il computer); i nostri provider (chi ci fornisce l'accesso alla rete) registrano il nostro "traffico" (i file log; router); altri? Siamo identificabili tramite l'indirizzo IP e tramite l'indirizzo della scheda di rete del nostro dispositivo.
Protezione dei nostri dati con password. Minaccia di ingegneria sociale o attacchi con dizionari. Più lungo = più sicuro. Più simboli = più sicuro. Per la sicurezza dei nostri dati siamo noi l'anello più debole: accesso fisico al dispositivo (computer, smartphone, tablet,...).
Un esempio: progetto trio. Ogni studente svolge un modulo online nell'arco delle prossime settimane per un totale di circa 11 ore: registrazione, consultazione del catalogo, scelta del corso, svolgimento delle varie unità.
Molti software sono proprietari e chiedono l'acquisto di una licenza d'utilizzo. Questi programmi hanno spesso dei gemelli gratuiti o open source (Photoshop-Gimp; Microsoft Office-OpenOffice oppure LibreOffice; Internet Explorer-Firefox oppure Chrome;...).
]Ogni opera, ogni prodotto, ogni artefatto frutto dell'ingegno umano è protetto dalle leggi sul copyright dal momento del suo venire in essere. Per cedere e conferire alcuni diritti ad altri è necessario applicare il copyleft (vedi le licenze Creative Commons). Un video che spiega il problema in modo creativo.]
[Trovare materiali rilasciati sotto copyleft: alcuni siti.
Entro la prossima settimana: registrarsi a Progetto Trio e creare una utenza Google.
Riempire il questionario che segue: