La vita dell'uomo è da sempre legato all'informazione e al sapere. Le modifiche alle tecniche di memorizzazione dell'informazione hanno cambiato profondamente la vita sociale. Dalla trasmissione orale e conoscenza legato al singolo individuo si è passati al sapere affidato ad oggetti come pietre, tavole di cera e in seguito papiro e pergamena. Questi ultimi avevano il vantaggio di potere essere trasportati e in questo modo l'informazione non è più legato al luogo in cui è prodotta, ma può "viaggiare": nasce la comunicazione a lunghe distanze. Le strade imperiali erano arterie comunicative vitali per la vita della società romana. Oggi il mondo dell'informazione e delle (tele)comunicazioni è talmente evoluto che ha portato ad un cambio di cultura o anche di civiltà. Fatti ed eventi producono informazioni che prima non erano nemmeno presi in considerazione, ma che oggi rivelano propensioni, gusti, profili, personalità, devianze, intenzioni, progetti, relazioni sociali... e la facilità di memorizzazione, accumulo, confronto ed analisi di questi dati porta a nuovi centri di potere. Infatti, il mondo contemporaneo e le società avanzate sono caratterizzate dall'importanza dei dati (codice per la protezione dei dati personali...) e dell'informazione. Informazione è un termine ampio che non include soltanto articoli, libri o testo in generene, e nemmeno un telegiornale o un quotidiano, ma qualsiasi evento della realtà che viene registrato (creando "dati") per essere in seguito utilizzato (creando informazione e conoscenza). Esempi sono il telefono e il cellulare, la navigazione in rete, le riprese delle telecamere di sicurezza, ma anche le fotografie dei turisti, fino a Google Streetview e servizi simili. La conoscenza della rete sociale permette di "inquadrare" una persona e può essere usato e sfruttato per il bene e per il male. Questo porta all'esercizio di un servizio o di un potere: sapere è potere. Nella vita quotidiano creiamo quindi costantemente informazioni, più spesso in modo inconsapevole che intenzionale. Partendo da queste riflessioni generali, urge insistere sulle nuove competenze (information literacy) per (soprav)vivere in questo "brave new world" perché si profilano nuove situazioni e nuove patologie: il problem solving, la ricerca di informazione, l'indigestione informativa, la notizia falsa,... Lo schema seguente ci può aiutare a collocare alcuni aspetti del discorso.
Anche l'informazione conosce un ciclo di vita che va dalla sua creazione, attraverso l'elaborazione, la condivisione, la collaborazione (modifica, commenti,...), l'archiviazione, l'utilizzo, il riutilizzo fino al suo smaltimento. Ognuno di questi passaggi richiede un approfondimento con accorgimenti in merito alla sicurezza e alla privacy. Un esempio di quanto informazioni creiamo in rete è visibile da coloro che hanno una utenza Google (per registrare cliccare qui) e navigano con l'utenza attiva: Google dashboard.
E' molto importante saper trovare le informazioni corrette al momento giusto per risolvere i problemi che si possono incontrare nella vita (p.e. giovani che chiedono chiarimenti su alcuni scandali o luoghi comuni). Se si vuol essere attivo (e responsabile) nella pastorale, non si può vivere solo su una montagna (Gesù scende spesso dalla montagna, forse più spesso di quanto ci sale!). In questo primo movimento siamo noi alla ricerca dell'informazione. E' anche possibile far pervenire l'informazione in modo selettivo (RSS, newsletter,...).
Google è un ottimo motore di ricerca. Permette di fare un ricerca in vari ambiti: dal puro testo - web, alle immagini, notizie, video, ma anche informazioni geografiche, libri (books) e articoli scientifici (scholar) o codice. All'interno di queste varie sezioni è possibile fare una ricerca avanzata. Per farlo esistono tre modalità:
Mandare entro giovedì prossimo via email (preferibilmente da gmail) due fotografie del proprio paese d'origine (di nascita o dove abiti) all'indirizzo marien.bruno[chiocciola]gmail.com.